Oltre cento i medici foggiani non vaccinati, alcuni precipitosamente lo stanno facendo in queste ore. C’è chi si giustifica: i più anziani che non esercitano più, a esempio (ma è normale che un medico, a qualunque età, possa aver paura di un vaccino?). Le incongruenze sono molte, specie tra quelli in servizio. Ci sono – eccome – gli irriducibili, a quanto pare nemmeno la sospensione dallo stipendio potrà scalfirne la granitica convinzione. “E’ il vaccino Covid che fa male, ve ne accorgerete”, risponde uno di questi no vax in camicie bianco. Parole che pronunciate così a bruciapelo somigliano a un anatema: come se milioni di vaccinati nel mondo debbano aspettarsi il peggio da un momento all’altro oppure più avanti «tra dieci anni», come ripetono da mesi i più incalliti miscredenti sui social.
Passiamo alla situazione foggiana: «Non è tollerabile che un medico in servizio non abbia ancora provveduto a mettersi in regola», tuona il presidente dell’Ordine dei medici Pierluigi De Paolis. Il conto alla rovescia è cominciato: venerdì 15 è dietro l’angolo. Cosa succederà a chi non si vaccina? «Verrà emesso un provvedimento cautelativo di sospensione, non disciplinare, fino al 31 dicembre 2021», risponde il presidente dell’Ordine. Più pesanti le conseguenze sul lavoro: la sospensione dallo stipendio come prima e più pesante conseguenza. L’Asl di Foggia sta gestendo questa intricata matassa, sotto la supervisione del dipartimento di Prevenzione si stanno passando al setaccio i casi segnalati dalla Regione in tre grandi blocchi sanitari: policlinico, Asl e Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. «E’ la Regione che ci fornisce gli elenchi del personale non vaccinato – dice il direttore generale dell’Asl, Vito Piazzolla – noi dobbiamo emettere i provvedimenti. Quanti? Aspettiamo qualche altra ora, confidiamo in qualche ravvedimento dell’ultimo minuto. Mi dicono che ce ne saranno». Ma il clima che si respira è pessimo, medici e infermieri rappresentano forse la schiera più determinata dell’arcipelago no vax in circolazione. Ed a quanto pare i disordini di Roma, le devastazioni alla sede della Cgil, hanno rinfocolato gli animi e consolidato la convinzione di «non darla vita a quelli là». «Ascoltiamo parole minacciose – si sfoga Piazzolla – stanno venendo fuori gli istinti più beceri di queste persone, evidentemente sempre più convinte di essere nel giusto. Il delirio soverchia le ragioni, non gli basta prendere atto che i vaccini stanno sconfiggendo il Covid. Lottiamo contro la cieca arroganza di persone che hanno studiato e dovrebbero saperne più degli altri. Sono già tutti pronti con gli avvocati, dobbiamo fare attenzione a come comunicare il provvedimento. Ma è una battaglia sociale importante, va sopratutto sconfitta una mentalità oltranzista che non prevede il dubbio».