Emiliano atterra il Gino Lisa, avevamo scherzato

Troppo facile adesso per Michele Emiliano dire che per l’aeroporto Gino Lisa dovrà essere il mercato locale a far ripartire i voli. E quand’anche ci fosse, il mercato, con chi lo farebbero il biglietto i foggiani? Non accadde così quando la Regione finanziò generosamente (18 milioni l’anno) i voli di Ryanair per Bari e Brindisi: dove li avrebbero acquistati i biglietti, gli oltre 3 milioni di passeggeri “baresi” acquisiti successivamente, se non fossero stati aperti tutti quei nuovi collegamenti? Giù la maschera, allora. Alla Regione non importa un fico secco di finanziare voli per il Gino Lisa. E si comporta ancora da matrigna, perché inutile girarci intorno: non è questa la politica praticata su Bari e Brindisi quando i due aeroporti non facevano i numeri mirabolanti di oggi. La Regione ha creato le condizioni per la crescita dei due scali, la Regione ora non vuole fare altrettanto con lo scalo di Foggia. Si percepisce da lontano (ma forse è un’impressione) l’imbarazzo del vicepresidente Raffaele Piemontese, proprio lui che aveva preannunciato lo scorso luglio che «entro fine anno» Aeroporti di Puglia avrebbe attivato un collegamento (Foggia-Milano Malpensa). Che succede adesso, salta tutto?
E pensare che lo scalo foggiano è stato rimesso a nuovo per la terza volte in trent’anni. Per fare cosa? Sono stati spesi decine di milioni di euro, soldi dei contribuenti, per ristrutturare, rimettere a norma, riposizionare un aeroporto che ai piani alti però non hanno mai voluto. Emiliano è stato più subdolo dei suoi predecessori: aveva preso quest’impegno, spedito a Bruxelles l’assessore Piemontese per sbrogliare la matassa con l’Unione europea. Poi la trovata della Protezione civile per sbloccare i 14 milioni di euro di fondi Cipe che a Bruxelles consideravano “aiuti di Stato”. E invece… Tanto clamore per nulla? Appare ancor più bizzarra la decisione di trasferire la Protezione civile regionale al Gino Lisa, quando è stata appena aperta una sede centrale a Modugno. L’assurdo e il ridicolo si mescolano in questa ennesima beffa ai danni dei foggiani, sempre più creduloni di fronte alle promesse regionali a cominciare da chi siede nell’emiciclo di via Gentile. Ma chi agita il fantasma, se Emiliano sceglie proprio il giorno della visita del capo dello Stato (atterrato proprio al Gino Lisa) per stroncare mesi di aspettative? Consiglieri chissà quanto disinteressati che vedono ancora un pericolo nel piccolo scalo con la pista più lunga. Perché Foggia e la Capitanata sono ormai viste in Regione un po’ come il male assoluto, terra di mafia da emarginare senza indugio. E’ una battaglia da combattere su più fronti e non soltanto contro la criminalità. Le parole di Emiliano suonano come una dichiarazione di guerra verso un territorio ancora una volta sedotto e abbandonato. Troverà almeno la forza per difendersi?
La replica del comitato Vola Gino Lisa non si è fatta attendere. Il presidente Sergio Venturino, ingegnere informatico, persona perbene e ragionevole, sollecita un confronto con il governatore questa volta «chiaro e definitivo». Basta melina, la Regione rinunci con coraggio al Gino Lisa e senza più giri di parole. Dopotutto gli sgarbi ai foggiani sono ripetuti e palesi: Venturino chiedeva un foggiano nel consiglio di amministrazione di Aeroporti di Puglia, sarebbe stato quello il segno di un effettivo cambio di rotta. Ma quel silenzio diceva già tutto…

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