Omar Sosa Cattedrale

Funziona la vita lenta, a Foggia pure al ritmo di jazz

 

A Foggia si vive meglio, lo dicono gli psicologi. Fuori dalle più disfattiste mitologie che contornano l’immagine di questa città, lo conferma una rassegna piuttosto insolita, “Pianoforti nelle chiese del centro storico” che dal 12 al 30 aprile ha monopolizzato l’attenzione di centinaia di amanti della buona musica, coniugata ai piaceri del buon vivere, e che ha trasformato i riti pasquali in un happening protrattosi ben oltre la liturgia dell’evento religioso. 

Concerti gratuiti, in chiese storiche meravigliose e le meno conosciute ancora tutte da riscoprire per storia arte e cultura, da concedersi magari dopo una tranquilla passeggiata in centro. Forse le condizioni meteo avrebbero potuto essere un po’ più clementi, del resto nella città del Tavoliere l’ingresso primaverile sa esser ancora lieve e suggestivo. 

Ebbene tutto ciò rientra a pieno titolo nello “slow living” foggiano su cui si sono soffermati gli psicologi di “Unobravo”, una piattaforma online totalmente gratuita alla quale aderiscono professionisti da tutta Italia. Le rilevazioni dell’indagine assegnano a Foggia un gratificante terzo posto con una motivazione che sa rendere in qualche modo giustizia di molti luoghi comuni: “Poco citata nelle classifiche turistiche – leggiamo – questa città pugliese sorprende per l’equilibrio tra lavoro e vita privata e per la presenza di numerose aree verdi dove riposare e rigenerarsi”.

Davanti a luoghi celebrati dalle classifiche sulla qualità della vita e del reddito pro-capite come Parma, Perugia, Firenze, Prato, Rimini, svetta Foggia che sale sul podio preceduta solo da Messina (seconda) e Salerno in testa, ovvero la città per antonomasia più sonnacchiosa d’Italia.

Ma qui i parametri presi in esame sono ben diversi da quelli che formano il Pil (prodotto interno lordo). La ricchezza (economica) viene declinata sul piacere di poter disporre del proprio tempo libero, anche la pennichella pomeridiana per gli psicologi di “Unobravo” diventa un fattore di produttività. 

L’atmosfera rilassata è uno degli elementi fondanti della graduatoria, insieme alla qualità dei servizi offerti e all’incidenza del verde urbano. E Foggia con il suo immenso Parco Diomedeo fa davvero la voce grossa rispetto a qualsiasi altro competitor. 

La vita «lenta e serena» come la risposta più efficace alla frenesia da stress a cui siamo un po’ tutti sottoposti. Non a caso non ci sono grandi città nell’analisi di “Unobravo”, solo Firenze fa eccezione per il condensato di natura e bellezze artistiche. 

Città-rifugio dove venirsi a ritemprare dalle fatiche quotidiane, Foggia è città vocata: basterebbe poco per migliorarne ancora l’appeal. Come? Valorizzando il centro storico, ripulendolo un po’ di vecchie e ormai malsane catapecchie, potenziando alcuni brand come il “Giordano in Jazz” nato da un’idea di Carlo Dicesare, rassegna che ha portato a Foggia negli ultimi sette anni i migliori musicisti del genere e appassionati da tutta Europa. 

Il gran finale in una basilica Cattedrale immersa nel blu onirico, con il concerto-spettacolo di Omar Sosa e Marialy Pacheco, idealmente consegna ai foggiani tutti ed a chi vuol crederci un messaggio carico di speranza: la vita sorride, basta far funzionare le idee. 

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CATTEDRALE Il concerto che ha chiuso “Pianoforti nelle chiese del centro storico” il 30 aprile 2025 

 

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