Non è una caccia al tesoro, scovare gli angoli suggestivi e naturalisticamente rilevanti di quel giardino chiamato «provincia di Foggia». Se ne trovano a ogni chilometro di strada. Eppure parliamo anche di un territorio ridotto a una carta sporca (Pino Daniele dixit), deturpato dalle mafie dei rifiuti che hanno trasformato alcune aree del basso Tavoliere nella nuova terra dei fuochi, dall’incuria delle sue infrastrutture.
Sette anni fa il governo Conte decise per questo territorio il varo di uno dei primi «Cis», contratto istituzionale di sviluppo per un totale di 280 milioni di euro. Un programma molto ambizioso che entra direttamente nel cuore dei comuni: dal miglioramento della viabilità interna, alla riqualificazione di piazze e monumenti, alla rigenerazione urbana, alla rinascita di antiche masserie come la storica Masseria Giardino alle porte di Foggia.
Un elenco di quaranta progetti immediatamente cantierizzabili «fermo ad appena il 18% della sua realizzazione», afferma Nicola Gatta, sindaco di Candela e apprezzato ex presidente della Provincia di Foggia (nella foto con l’ex presidente del consiglio, Giuseppe Conte), alla cui capacità di gestione e di fare sintesi si affida adesso il governo Meloni dopo averne ufficializzato la nomina a nuovo responsabile unico del Cis Capitanata.
Il ruolo di Nicola Gatta sarà quello di un accorto pianificatore delle progettualità in atto e che non comprendono per la verità solo il Cis. Da sindaco del Comune di Candela, Gatta si è già dovuto occuparsi, ad esempio, delle misure messe in campo con la Zes unica per il Sud (zone economiche speciali, garanzia di investimenti per le imprese senza troppa burocrazia), fornendo un esempio illuminante su come un amministratore pubblico debba oggi intervenire per agevolare con cognizione di causa nuovi investimenti: «Nel mio comune, Candela, abbiamo destinato 16 ettari a investimenti con la Zes ma, a causa di sovrapposizioni urbanistiche, non riuscivamo a far insediare due nuove aziende. Fare sintesi significa avere visione strategica e intervenire per eliminare incrostazioni di questo tipo. Con il Cis dovremo fare altrettanto: il livello di programmazione della spesa è ancora molto basso, dovremo dare un’accelerazione ai progetti presentati dai comuni. La decisione del governo di metter mano alla governance del Cis va soprattutto in questa direzione».
Gatta promette «massima accelerazione delle gare in trasparenza a beneficio di questo territorio» e indica nella delibera del Cipess con lo stanziamento di 300 milioni «un’utile occasione per rilanciare le aree industriali del Foggiano sulle quali non si interviene da troppo tempo».
Prospettive incoraggianti le individua anche la senatrice Annamaria Fallucchi che ha promosso a Foggia un confronto con le imprese, presente il coordinatore nazionale Zes, Giuseppe Romano: «Siamo in presenza di una riforma epocale, in un sistema unitario, efficace e competitivo. La Zes unica è il nuovo paradigma dello sviluppo: prevede incentivi fiscali per le imprese che investono, rigenerazione delle aree industriali. E’ anche un atto di giustizia storica per un territorio considerato ingiustamente periferia».