La politica del tubo tra Puglia e Molise

Le idee viaggiano sulle gambe degli uomini, come l’acqua scorre nelle condotte. Ma non dev’essere più così facile pensare che tutte le componenti – l’acqua e le parole, appunto – coincidano se poi, ad esempio, si continua a buttare in mare in una regione ricca di risorse idriche come il Molise milioni di metri cubi inutilizzati, pur di non darli alla Puglia. Così anche le parole viaggiano in libertà e chi denuncia questo crimine, che va avanti da decenni, finisce per non essere creduto.

Alla nefasta incongruenza si sta cercando di metter mano adesso anche se le perizie, i rilievi e i primi progetti per non disperdere l’acqua molisana sono stati presentati dal Consorzio di bonifica della Capitanata quasi dieci anni fa e sono equivalsi, fino a poco tempo fa, alle urla nel deserto di cambogiana memoria. Ma ora, a fronte delle “spallucce” fatte finora da politica e enti locali, qualcosa si muove grazie a due fattori decisivi: la crisi idrica che non molla la presa e che lascerà all’asciutto le campagne del Foggiano (seconda pianura del paese, prima economia agricola al Sud) e la determinazione con cui il consigliere regionale foggiano, Antonio Tutolo (nella foto), ha deciso di “intestarsi” questa battaglia obbligando Puglia e Molise a parlarsi. 

La condotta che porterà le riserve idriche della diga del Liscione (Campobasso) fino in Puglia potrebbe essere pronta nel giro di un paio di stagioni irrigue. La strada per approdare al finanziamento, circa 90 milioni, però non è stata ancora trovata. «Serviranno due o tre anni al massimo per realizzare l’opera nel suo complesso, sia sul fronte molisano che pugliese. Tutto sommato poco tempo – dice Tutolo – rispetto ai 50 anni sprecati finora». Toccherà adesso alle due regioni sensibilizzare il governo, ma si teme un altro percorso tortuoso per la condotta che fornirà alla Puglia non meno di 40 milioni di metri cubi destinati a integrare la dotazione irrigua della provincia di Foggia che possiede opere irrigue su 150mila ettari dell’alto e medio Tavoliere. L’accordo permetterà anche al Molise di dotarsi di opere irrigue mai avute finora al confine con la Puglia.

La condotta progettata dal Consorzio sarà dritta come una bacchetta, forse al massimo dovrà superare qualche dislivello dovuto alla morfologia del territorio che attraverserà lungo i 15 chilometri fino alla diga di Occhito (Foggia).

Ma sono i tempi, impiegati sin qui per giungere a un accordo, che sconcertano e la politica (a parte Tutolo e qualche altro), alla faccia del cambiamento climatico è tornata ai movimenti felpati delle precedenti annate. Il consigliere foggiano ha dovuto muoversi all’inizio in perfetta solitudine fino a quando non ha trovato sponda nel presidente molisano, Francesco Roberti. La politica del fare, già: le tribolazioni per la condotta però non sono ancora finite.  

 

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