Matrimonio jeff bezos.jpg

Le torture del padrone di Amazon

Vita da Bezos, vita da cani. Ma pensate un po’: uno straricco che dopo aver finito di rincorrere Trump, gli tocca adesso una maratona di tre giorni di un matrimonio spiato dal “buco della serratura” da noi tutti criticoni del mondo. Può esserci più masochismo di così? Ecco i momenti in cui ci si rende conto che i soldi, tanti soldi, in fondo fanno la felicità di chi è libero di spettegolare su certi paradossi…

Ma la soddisfazione di noialtri, che stiamo lì a ridacchiare senza perdere il filo delle contraddizioni, raggiunge vette hylamalaiane pensando ai ventisette abiti (di scena?) che dovrà indossare e dunque cambiare a getto continuo la povera Lauren Sanchez, sposa del miliardario già dotata di labbra rinvigorite e di sguardo assassino, dunque già reduce da lungo e costante apprendistato alla corte del capo. Immaginiamola immersa nel caldo umido della laguna, sì d’accordo fra decine di impianti di condizionamento, ma circondata di assistenti rigorose e un po’ perfide perché l’evento esige massima precisione, alibi perfetto per non curarsi di tenere a freno quella punta di invidia che pervade gli assistenti: via quel tacco, sotto con il rossetto, no quel trucco non s’intona con l’abito nuovo 

Verrebbe da fuggire da una tortuga così e c’è da sperare (per gli sposi) che la vera festa cominci quando i riflettori si saranno spenti e tutti gli invitati del jet-set mondiale se ne saranno andati al diavolo a bordo dei 90 jet privati che atterrano come calabroni nel già off-limits aeroporto Marco Polo.

E comunque siamo grati al boss di Amazon per aver distratto l’attenzione, già in fase calante a dire il vero, dalle bombe sull’Iran e dai missili di Tel Aviv, dai regolari agguati dell’esercito israeliano ai palestinesi in fila per il pane nell’inferno di Gaza, dai droni assassini che infestano l’orizzonte delle città ucraine. La festa in Laguna in fondo è solo una spettacolare ostentazione da “luci della ribalta”, regola che vale anche per le contestazioni di quel mondo antagonista che s’indigna puntualmente di tanto spreco davanti a forze dell’ordine e uomini dei servizi impegnati a contenerli di malavoglia (e a nostre spese). 

A noi non resta che goderci lo spettacolo e illuderci di assistere dalla prima fila alle contorsioni del mondo. 

Tag: Nessun tag

I commenti sono chiusi.