Camera di commercio, il voto che scotta. Ecco perchè conta esserci

Entrare nel nuovo parlamentino delle imprese a Foggia potrebbe essere un affare. Per questo sgomitano un po’ tutti in vista del voto alla Camera di commercio, anche se non ancora si sa quando ci sarà. Ma quanti interessi sui nuovi investimenti pianificati in Capitanata: i fondi del Pnrr sono forse la torta più piccola (una sessantina di milioni). Transizione energetica e digitale, allargamento dell’area Asi, nuovo porto industriale di Manfredonia, per restare ai progetti incardinati sulle grandi progettualità già finanziate. Prospettive interessanti si aprono anche sul nuovo polo logistico dell’area industriale di borgo Incoronata e sulla seconda stazione dell’alta velocità ferroviaria (2026), il potenziamento della tangenziale. Insomma una partita da giocare in campo, non dalla panchina: il rischio che corre chi teme oggi di perdere posizioni di rappresentanza. Ad alzare la voce è stata finora Confindustria (5 seggi), che si è rivolta al Tar per chiedere una sospensiva sulle modalità di conteggio delle aziende iscritte a Cassa edile (ricorso respinto). Nel mirino è finito il Rup della Camera (responsabile unica del procedimento), Lorella Palladino, con le sue verifiche rigorose: «Ma io applico la legge». 

La composizione del nuovo consiglio resta al momento un rebus. Il consiglio uscente assegnava 5 seggi ad Agricoltori e Commercio, 3 all’Industria, 2 ad Artigianato e Servizi alle Imprese, 1 Cooperative, Turismo, Trasporti e spedizioni, Credito e Assicurazioni, Altri settori. I posti sono 22, ma i conti non tornano più. E se Confindustria ha aperto il fronte, altri potrebbero seguirla. Il nodo dei ricorsi è la seconda incognita sul voto che a questo punto sta assumendo i contorni del giallo: quanti ce ne saranno? E quanto tempo ci vorrà per esaminarli tutti? Se infatti Confindustria ha giocato d’anticipo, il gong alle verifiche sull’operato del Rup potrebbe effettivamente scattare solo quando la Camera di commercio avrà ufficializzato alla Regione la nuova composizione dei seggi. E ciò potrebbe accadere «forse entro fine gennaio», la previsione del presidente dell’ente, Damiano Gelsomino che non si ricandiderà ma resta in carica per gli affari correnti e potrebbe essere indicato dalla Regione come futuro commissario per altri sei mesi. I tempi sono stretti: senza ricorsi e con l’assegnazione dei seggi entro pochi giorni, si potrebbe andare al voto ai primi di marzo (sul piano politico resta da trovare la quadra sulla presidenza). Con i ricorsi la faccenda si complica, secondo voci di corridoio l’ipotesi commissariamento della Camera potrebbe essere molto più concreta. Il conto alla rovescia è infatti cominciato il 10 dicembre 2023 e l’assemblea va ricostituita entro sei mesi. 

 

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