Ecoballe e carcasse d’auto, ma dove siamo finiti?

Ecoballe nelle campagne e infinite teorie di carcasse d’auto cannibalizzate: se dal satellite venisse scattata una foto della campagna foggiana, non si potrebbe ottenere un’immagine più inquietante. La provincia più agricola del centro-sud è sotto attacco delle ecomafie. I campi coltivati a grano duro, oggi distese di piantine e in fase di germoglio, sono punteggiati da centinaia di aree deturpate dai rifiuti speciali, scaricati nella notte da manovalanza mafiosa al soldo di imprenditori senza scrupoli. I numerosissimi cumuli di carcasse d’auto cannibalizzate, lasciate marcire al sole e alle intemperie, sono l’altra faccia della stessa medaglia: ma dove siamo finiti?

Non vengono risparmiati nemmeno i corsi d’acqua: almeno 35 le vetture trovate “a mollo” nel torrente Celone, riferiscono le guardie ambientali di Civilis. E questa mattina altro scempio denunciato: ennesima macchina depredata di tutti i pezzi di ricambio (rivenduti al mercato nero) giace in agro di Cerignola come testimoniato dalle immagini diffuse su Meta ieri pomeriggio dai volontari dell’ambiente. Nella sterminata pianura foggiana – deturpata dalle ecomafie  con una sistematicità che sconvolge – a furia di buttar dentro di tutto rischia di non esserci più posto in campagna per tutto il degrado che va accumulandosi di giorno in giorno senza soluzione di continuità. I rifiuti abbandonati furtivamente nei campi minacciano i centri abitati: Stornara, Stornarella, ma anche più su a Manfredonia, Zapponeta i camion carichi di veleni rovesciano i loro fetidi carichi e se ne vanno indisturbati.

La puntuale ricognizione di quanto accade sui social attraverso i video girati con il cellulare è una pugnalata alle spalle dei tanti cittadini perbene che assistono impotenti e inermi di fronte a questo sfacelo che denota anche una stupefacente appropriazione di suolo pubblico da parte delle ecomafie. I comuni non hanno fondi per intervenire con la bonifica delle aree, riferiscono i sindaci. E il governo può far poco, la norma non prevede un sostegno diretto del ministero ai comuni colpiti da simili sventure. Qualcosa però sta per cambiare: «Il ministero – si legge in un’interrogazione a firma dell’on. Simiani dell’ottava commissione alla Camera – ha inteso intervenire attraverso il finanziamento di due strumenti che riguardano la tracciabilità dei rifiuti ed il monitoraggio attraverso il satellite degli illeciti ambientali». E questo pomeriggio a Vieste la presidente della Commissione parlamentare antimafia, on. Chiara Colosimo, ha anticipato iniziative a breve sulla provincia di Foggia: «Nei prossimi giorni – ha detto parlando ai giornalisti – la relazione definitiva su questo territorio arriverà in Parlamento». 

 

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