Se a Foggia non c’è posto per la pupù di Fido

L’importante è raccoglierli i rifiuti, poco importa che si sbagli il cassonetto… Avrà pensato così («conta il gesto, no?») l’ignaro buontempone dopo aver depositato la sua voluminosa busta di immondizia in un cestino per le deiezioni canine in viale Primo maggio (come mostra la foto pubblicata da “Foggia Città aperta”). Immaginiamo cosa possa averlo spinto a una soluzione così sbrigativa: la comodità di trovarsi quell’opportunità giusto sotto casa? Oppure l’intento di derisione, ovvero evidenziare quanto vano sia stato lo sforzo dell’amministrazione comunale e di Amiu Puglia di allinearsi, sia pur con grave ritardo, ai parametri di pulizia e di decoro urbano di altre città? Nella speranza che si arrivi all’individuazione dell’identikit del responsabile (per provare almeno una strategia di contrasto) si possono azzardare le tesi più disparate. Ma non ignorare quanta strada ci sia ancora da fare per raggiungere un grado di civismo appena accettabile. Ma forse siamo in malafede: magari il “civil servant” avrà pensato davvero di essere nel giusto. Si sarà lamentato del contenitore troppo piccolo…

La foto conferma purtroppo una scialba consuetudine di alcuni nostri concittadini. Il rapporto con i rifiuti continua a essere patologico: vedere per credere in quali condizioni si presentino dopo una certa ora i cassonetti per la raccolta dell’indifferenziata. Difficile, pertanto, pensare al sacchetto della spazzatura sul cestino per le deiezioni solo come a un atto di banale e gratuita inciviltà: pensiamo allo scempio notturno e traiamo qualche conclusione. La prima, più ottimistica: servirà un po’ di rodaggio per entrare nell’ordine di idee che la busta della monnezza non è più affar nostro, una volta scaraventata vicino al cassonetto. Secondo: pensare come in queste condizioni si possa gradualmente passare alla raccolta porta a porta, equivale immaginare che il futuro sindaco di Foggia sarà Harry Potter. 

Servirebbe una magia, al netto di tutte le inefficienze che ancora sussistono nel servizio che pure si sta cercando di rinnovare (prendiamo le utenze non domestiche: intorno ai contenitori, insufficienti, si accumulano sistematicamente bottiglie e altro genere di rifiuti che si riesce a far entrare). 

Quanto alle deiezioni canine, si tratta di una pratica sconosciuta a un foggiano su quattro (occhio e croce), a giudicare dalle condizioni in cui sono ridotti i marciapiedi. Un possessore di cane lo sa bene, guidare al guinzaglio un peloso obbliga ad affinare lo sguardo ed a darci dentro di slalom. Dunque c’è ancora molta strada da fare, ma c’è sempre tempo per cominciare a farlo. A Foggia, finalmente, Comune e Amiu ci stanno provando: ma sarà dura vincere la sfida, molto dura. 

 

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