Volare oh oh, così Foggia ha preso l’ala giusta

 

Volare non è mai stato così facile per i passeggeri foggiani in partenza dal Gino Lisa. Trovato finalmente il trampolino di lancio con il collegamento giornaliero con Milano Linate, i numeri della prima settimana dicono che si può essere più ottimisti. La breccia che ha aperto il varco dopo decenni di incertezze è nel “load factor” (percentuale di riempimento) dal 6-13 aprile 2024: passeggeri oltre il 70% e prenotazioni in crescita. E’ sufficiente per metter mano adesso ai progetti nel cassetto (low cost, nuove rotte)? Il territorio lo reclama, Aeroporti di Puglia preferisce andar più cauti. Si vocifera intanto di una nuova rotta internazionale, sul Gargano arriveranno quest’anno per la prima volta i turisti in aereo, complice l’iniziativa di due tour operator che hanno comprato pacchetti sui voli di linea da Linate e Orio al Serio. Sottolineare con la penna rossa lo scalo bergamasco: con le multiple destinazioni internazionali che si ritrova può diventare il secondo hub di riferimento per lo scalo dauno (il primo, a grande richiesta, è Milano Linate). Siamo tuttavia ancora all’anno zero dei voli civili a Foggia, qualcuno lo ricorda con rammarico: sono questi soltanto i primi vagiti di una provincia dai favori geografici ineguagliabili e che fu la portaerei degli Alleati per le trenta piste d’atterraggio durante l’ultima guerra. E che dire del turismo? Fu portato in Puglia dai primi tedeschi che approdarono sul Gargano (anni Sessanta) e senza voli. Va recuperato il tempo perduto. 

Ma visto che finora non c’è stata alcuna fretta, Aeroporti di Puglia non vorrebbe averne neanche ora dal momento che il fine ultimo, la ripresa dei voli, è stato già raggiunto e nessuno più potrà metterlo in discussione. Ora bisogna ampliare, migliorare i servizi e le infrastrutture, fare del “Gino Lisa” (a proposito: ma quando ci si deciderà a cambiar nome?) un vero aeroporto. E qui si registra qualche crepa. Incomprensioni sono emerse durante il faccia a faccia con le associazioni dei «difensori» dello scalo, vertice convocato dalla sindaca Marida Episcopo in consiglio comunale che ne ha preannunciato altri in arrivo: «La mia porta è sempre aperta». Le obiezioni dunque, la prima: il presidente di Adp, Antonio Vasile, con franco realismo ammette che non c’è fretta di veder salire il dato passeggeri oltre quota 200mila, tetto che oggi sembrerà inarrivabile (siamo a 50mila dopo il primo anno di esercizio) e che sotto soglia permette alla Regione di poter fatturare 30 milioni di euro a carico del “Sieg” (servizi di interesse economico generale) per rifare l’aerostazione e i nuovi piazzali, costruire la caserma dei vigili del Fuoco, dotare lo scalo di nuove e più efficienti strumentazioni. La seconda obiezione è degli albergatori che ritengono sia arrivata l’ora di poter vendere il Gargano soggiorno+volo ai tour operator dall’estate 2025, sollecitazione (accolta con un “ni”) del presidente di Federalberghi Foggia, Gino Notarangelo. Aeroporti di Puglia sospetta che il prevedibile e massiccio incremento di traffico proprio grazie al turismo farebbe sfondare il tetto dei 200mila passeggeri, mandando in fumo i finanziamenti pubblici. Ed è qui che si è scatenata la bagarre dei consiglieri comunali Pasquale Cataneo e Nunzio Angiola: «A Bari e Brindisi tutte queste cautele non le avete avute».

Non siamo però, per fortuna, al muro contro muro di una volta. C’è dialogo sotto il sole del “Lisa”, una linea mediana che metta tutti d’accordo è stata già individuata: Foggia potrebbe avere i voli della Continuità territoriale per eliminare l’isolamento di aree quali Gargano interno e Monti dauni, la richiesta del presidente Emiliano è già sul tavolo del ministro Salvini. «Attenzione a non demolire i risultati ottenuti», ammonisce perciò il vicepresidente Raffaele Piemontese. Dopotutto sarebbe un controsenso se proprio il territorio facesse naufragare l’operazione del Sieg: fu proprio la campagna per la ripresa dei voli, condotta dalle associazioni e cavalcata dai 5 stelle, a portare all’incasso il finanziamento pubblico a beneficio delle infrastrutture dello scalo per dieci anni (2019-2029) auspice l’allora ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli. La Regione si è trovata in grembo il dono e ora non intende rinunciarvi. Come darle torto? 

Insomma, bisogna aver fiducia nel nuovo corso e portare un altro po’ di pazienza per chi sogna di partire da Foggia per intercettare l’Europa e il mondo. Faceva un po’ di tenerezza, a dire il vero, chi favoleggiava l’altra sera sulla ripresa dei collegamenti per Torino, Catania, Mostar andati così e così un’estate fa, ma con tutte le attenuanti del noviziato. Le associazioni Mondo Gino Lisa (che ha perso la funzione barricadera e oggi eroga informazioni di servizio), Vola Gino Lisa (più intransigente) continueranno a mantenere il piglio corrucciato. Ma è chiaro che il confronto va spostano ora su basi più operative anche se le durezze di una volta sono servite, eccome.   

 

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