Il filo di Arianna per uscire dal caos urbanistico

Il filo di Arianna si inerpica nell’immenso, lo sguardo lascia immobili e col naso all’insù. L’insolita nicchia spacca in due il motivo del nuovo edificio appena finito di costruire in piazza Ugo Foscolo, una distesa di mattoncini marroni e nella nicchia la fuggevole opera dell’artista foggian/brasiliano Sergio Ricciuto Conte vincitore del contest lanciato un po’ per caso, molto per convinzione. A Foggia i palazzi adesso si costruiscono così: nove anni fa il debutto del cavallo rosso capovolto all’angolo dell’edificio in piazza San Francesco, lasciò perplessi decine di automobilisti e passanti di transito dalla centrale via Diomede: l’equino capovolto insinuava sospetti di precario equilibrio. 

Allora come adesso l’indizio porta all’immaginazione dell’architetto Carla Gammarota che di questi guizzi fuoritraccia è diventata un po’ la precorritrice: «Parliamo di installazioni tra sogno e realtà che generano valore aggiunto sul piano culturale, in grado di suggerire bellezza, migliorare le piazze e così confidare in un maggior senso civico da parte dei residenti», il suo commento. 

Il contest nasce dopo la creazione di un bozzetto, autrice la stessa Gammarota: «Ho pensato di lanciare l’idea attraverso i miei profili social, hanno risposto quattordici artisti un po’ da tutta Italia, molti di essi street artists foggiani. Sergio Ricciuto è stato informato dai suoi parenti che vivono in città, la sua idea è apparsa subito la migliore, lui è un bravo decoratore molto attivo in Brasile soprattutto nei luoghi di culto, ma abbiamo ricevuto tantissime idee interessanti che magari potremmo proporre su altri edifici di cui si occuperà il mio studio».

Il palazzo di piazza Ugo Foscolo è il terzo collocabile in questo solco nell’ultimo trentennio, edifici destinati cioè ad ispirare un elemento di gusto in un panorama architettonico locale piuttosto tradizionalista. La prima volta però non c’entra con l’architetto Gammarota: il cosiddetto “palazzo di Barbie”, un Moloch rosa all’angolo di via Napoli, fu il tentativo di sorprendere (e vi riuscì) sul piano cromatico in un’epoca di fughe dalla realtà a fine anni ’80, sull’onda lunga degli anni di piombo e del crollo del Muro di Berlino, progetto comunque destinato a segnare un contrappunto nello stile del tempo e un contenuto distintivo in una costruzione altrimenti anonima. Oggi il connubio tra arte e costruzioni edili può innovare il mercato delle riqualificazioni urbanistiche, in un tempo in cui a Foggia la nuova amministrazione comunale vuole cimentarsi in questa impegnativa sfida con il contributo degli ordini professionali. Anche in piazza Foscolo il palazzo “di Arianna” nasce come il risultato di una riqualificazione su un edificio disabitato, ma perchè l’impresa fosse economicamente sostenibile la società costruttrice “Gara” (Urbano Melillo, Alessandro Gammarota, Massimo Leone) ha ottenuto dal Comune l’aumento delle volumetrie sulla base del piano regolatore vigente. Appartamenti oggi non ancora agibili, ma già tutti venduti nella migliore tradizione di un’economia locale che continua ad accumulare capitali nell’investimento edilizio, considerandolo il più sicuro. La nuova stagione delle riqualificazioni in centro città potrebbe beneficiare di questa nuova spinta creativa. 

 

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